Dordoni Alessandro
Dordoni Alessandro Del Socaccio è il 103º Arrancar, privato del suo ruolo all'arrivo di Aizen nell'Hueco Mundo.
Il suo aspetto ricorda vagamente lo stereotipo del diavolo, con tanto di baffi a punta e capelli simili a corna, mentre i suoi movimenti e l'utilizzo di parole spagnole come "niño" (soprannome con cui apostrofa Ichigo durante il loro scontro) lo fanno assomigliare ad un torero. La parte restante di maschera da Hollow consiste in una placca posta sulla fronte. Dordoni ingaggia battaglia con Ichigo Kurosaki, che lo sconfigge una volta trasformatosi in Hollow. Subito dopo viene curato da Nel ma, desideroso di tornare un Espada vero e proprio come lo era un tempo, attacca nuovamente Ichigo, che però gli spezza la spada e fugge via. Infine viene raggiunto dalle Exequias, che lo terminano in breve tempo mentre tenta di coprire la fuga di Ichigo cui era riconoscente per aver usato tutto il suo potere nello scontro. Szayel Aporro Grantz utilizzerà per scopi di ricerca il reiatsu estratto dal suo cadavere.
Il suo aspetto ricorda vagamente lo stereotipo del diavolo, con tanto di baffi a punta e capelli simili a corna, mentre i suoi movimenti e l'utilizzo di parole spagnole come "niño" (soprannome con cui apostrofa Ichigo durante il loro scontro) lo fanno assomigliare ad un torero. La parte restante di maschera da Hollow consiste in una placca posta sulla fronte. Dordoni ingaggia battaglia con Ichigo Kurosaki, che lo sconfigge una volta trasformatosi in Hollow. Subito dopo viene curato da Nel ma, desideroso di tornare un Espada vero e proprio come lo era un tempo, attacca nuovamente Ichigo, che però gli spezza la spada e fugge via. Infine viene raggiunto dalle Exequias, che lo terminano in breve tempo mentre tenta di coprire la fuga di Ichigo cui era riconoscente per aver usato tutto il suo potere nello scontro. Szayel Aporro Grantz utilizzerà per scopi di ricerca il reiatsu estratto dal suo cadavere.
Abilità
La sua Zanpakutō, che si attiva al comando "turbina", si chiama Giralda e gli consente di creare, attraverso dei fori posti sugli stinchi, svariate creature dall'aspetto serpentino, composte da vento e con una maschera d'osso che ricorda il becco di un cigno.